sabato 4 febbraio 2012



Le Idi di Marzo



Un film di George Clooney.
Con Ryan Gosling, George Clooney, Philip Seymour Hoffman, Paul Giamatti, Marisa Tomei.
Evan Rachel Wood, Max Minghella, Jeffrey Wright
Titolo originale The Ides of March. Drammatico, durata 101 min. - USA 2011.
Distribuzione:01 Distribution



“Stephen Meyers è il giovane guru della comunicazione nella campagna per le primarie presidenziali del Partito Democratico negli Stati Uniti di un molto prossimo futuro. Il candidato che sostiene, sotto la supervisione del più anziano Paul Zara, è il governatore Mike Morris.
Morris ha dalla sua parte l’appeal di un richiamo ai più profondi valori della Costituzione americana visti sotto una luce contemporanea e accattivante. Stephen avrà modo di scoprire progressivamente che Morris, che pensava fosse sufficientemente coerente con gli ideali professati, ha un lato oscuro.”
Scheda tratta dall’articolo di Giancarlo Zappoli dal titolo “Un lucido romanzo di formazione lontano da implicazioni qualunquiste”, MyMovies.it.

“Facendo politica ci si sporca le mani” è sempre stata la risposta di tanti uomini politici che hanno cavalcato la scena mediatica da cinquant’anni a questa parte.
Ci si sporca anche la coscienza se la politica si deve vendere negli States.
Il bel film di George Cloney che conferma al pubblico le sue qualità di regista autore, analizza la campagna elettorale di un candidato democratico che sembra l’ideale dell’uomo migliore, integerrimo onesto e attento alle problematiche sociali dei suoi simili. Il film si muove dentro le viscere della comunicazione, nel marketing della politica presidenziale targata U.S.A. Gli occhi del vice capo di gabinetto elettorale Stephen Meyers, un eccellente Ryan Gosling, controllano che tutto sia nel posto giusto affinché la potente macchina di propaganda metta le lenti a contatto di una politica fine a se stessa e soprattutto invisibile a tutti i “liberi” cittadini americani. Nemmeno l’arma più popolare che esista tra gli esseri umani, l’amore, può rallentare una campagna elettorale. Si deve inciampare nel rito della morte per far dichiarare al futuro presidente degli stati Uniti d’America, George Clooney per l’appunto che le stagiste esistono e lavorano per il bene comune della causa: la sua.
Il rampante protagonista di quest’avvincente storia tradisce il padre putativo della sua formazione il e per tutto il film evocato Paul ma tradisce anche se stesso per capire che è lui il migliore.
Durante il film assistiamo a lezioni di profonda filosofia di strada come la definizione che snocciola il personaggio interpretato dal bravissimo Paul Giamatti davanti al giovane rampollo dell’ufficio stampa di Mike/George: “L’uomo che si vuol vendicare è come un cavallo pazzo non è più affidabile”.
Giamatti lo liquida prima ancora di comprarlo.